Per quanto riguarda la chirurgia plastica orecchie Milano, il dott Andorno Corrado è il chirurgo plastico che ha la maggiore esperienza e la più ampia casistica in questo specifico settore.
Ha un’esperienza di più di 25 anni nell’otoplastica e nella chirurgia estetica delle orecchie, che tratta a 360°.
Oltre a trattare le diverse varianti di orecchie a sventola (otoplastica bilaterale, monolaterale, orecchie a sventola con ipertrofia conca, carenza dell’antelice, sporgenza del lobo, asimmetria orecchie, sporgenza della sola parte alta del padiglione ecc.), effettua anche interventi per ridurre la dimensione del padiglione auricolare, cambiare la forma delle orecchie, correggere anomalie dell’elice (assenza elice, elice piatto o orecchio piatto ecc.), correggere i difetti del lobo (fessurazioni complete o incomplete dei lobi, ridurre le dimensioni dei lobi ecc).
La sua passione per questo settore della chirurgia estetica lo ha portato a realizzare un sito specificatamente dedicato alla chirurgia estetica delle orecchie www.otoplasticaorecchieasventola.it dove puoi vedere le foto prima e dopo, i diversi tipi di interventi effettuati e i relativi costi.
Lo scopo di questo sito è quello di fare chiarezza su argomenti di attualità che riguardano questo specifico settore e sui quali vediamo che c’è molta confusione nei pazienti che ci contattano o giungono alla nostra osservazione, in parte per le notizie contrastanti che riferiscono di reperire in siti differenti, in parte per la pubblicità online di nuove tecniche o dispositivi presentati come “metodi innovativi”.
L’esigenza di fare chiarezza deriva anche dal numero di otoplastiche secondarie che giungono alla nostra osservazione da tutta Italia (pazienti già sottoposti ad otoplastica presso altri operatori e che sono insoddisfatti per correzione incompleta del difetto, recidiva del difetto o sono andati incontro complicazioni di vario tipo)
Gli argomenti su cui più frequentemente vi è confusione e sui quali occorre fare chiarezza sono:
come evitare le recidive.
quanto tempo portare la fascia
tempi di recupero (quando si può tornare alle proprie attività)
punti interni permanenti o riassorbibili?
otoplastica non chirurgica
otoplastica laser
earfold
ORECCHIE A SVENTOLA COME EVITARE LE RECIDIVE, FASCIA, TEMPI DI RECUPERO
Questo argomento merita di essere approfondito sia per i casi di otoplastica secondaria che vediamo (pazienti già sottoposti ad otoplastica da altri operatori e che sono andati incontro a recidiva del difetto) sia per le richieste di informazioni a riguardo che riceviamo via mail.
Occorre sottolineare che la recidiva del difetto è dovuta semplicemente al fatto che non è stata eliminata completamente la resistenza elastica della cartilagine e quindi dipende solo dal chirurgo.
Al fine di evitare la recidiva del difetto deve essere vinta completamente la resistenza della cartilagine, al punto tale che durante l’intervento l’orecchio deve rimanere nella forma e posizione voluta quasi senza punti. Questo solo dimostra che è stata vinta tutta la resistenza cartilaginea. Do comunque 1 punto in terno riassorbibile per mantenere il modellamento per tutto il tempo necessario che avvenga la cicatrizzazione.
Per questo motivo l’orecchio alla fine dell’intervento è già fissato nella posizione e forma corretta e non ha bisogno di nulla per restare in posizione. L’unica cosa, dato che nelle prime 24 ore dopo l’intervento l’orecchio tenderebbe a gonfiare, viene applicata una fasciatura con il solo scopo di prevenire il gonfiore.
Per questi motivi trascorse 48 ore la fasciatura può quindi essere tolta e le orecchie possono essere lasciate libere.
Si può fare uno shampo neutro leggero, magari facendo un po’ di attenzione e tornare alle proprie attività. Eventuali lividi e gonfiore sono nascosti dai capelli e occorre applicare solamente un pochino di pomata antibiotica trasparente sui puntini nascosti dietro l’orecchio.
Consiglio solo di notte l’utilizzo di una fascia leggera da tennis con l’unico scopo di proteggere le orecchie da sfregamenti sul cuscino per le prime due settimane.
PUNTI INTERNI PERMANENTI O RIASSORBIBILI?
Un altro concetto importante da chiarire è che non si devono utilizzare punti interni permanenti, con lo scopo di mantenere il modellamento di un orecchio, per ovviare al fatto che non è stata vinta la resistenza elastica della cartilagine.
Se la resistenza elastica (memoria) della cartilagine non è vinta, questa agisce come una forza elastica continua che prima o poi determina inesorabilmente la recidiva del difetto parziale o totale (distacco dei punti).
I punti permanenti possono inoltre dare altri inconvenienti quali fastidio ad appoggiare la testa sul cuscino, superficializzazione ed esteriorizzazione dei punti, loro infezione, con conseguenti fenomeni di infiammazione secrezione e suppurazione..
OTOPLASTICA NON CHIRURGICA (TECNICA DI KAYE’)
L’otoplastica non chirurgica o tecnica di Kayé è una tecnica semplice e veloce per la correzione delle orecchie a sventola, che viene effettuata senza incisone posteriore e tramite la semplice applicazione di punti permanenti a creare la piega dell’antelice.
Tra le otoplastiche secondarie (pazienti già sottoposti ad otoplastica presso altri operatori) che sono giunte alla nostra osservazione, alcune erano state effettuate con questa tecnica.
I motivi per i quali siamo stati contattati erano:
- correzione incompleta del difetto che non soddisfaceva il paziente.
- recidiva parziale o totale del difetto per distacco dei punti
- superficializzazione dei punti, loro esteriorizzazione e infezione con conseguenti fenomeni di infiammazione, secrezione e suppurazione.
Inutile dire che sconsigliamo assolutamente questa tecnica, che crea la piega dell’antelice senza minimamente indebolire la resistenza cartilaginea.
OTOPLASTICA LASER
Spesso mi viene chiesto se effettuo l’otoplastica laser, come se questa fosse una tecnica all’avanguardia.
Innanzitutto occorre precisare che il laser non è una tecnica ma uno strumento (come può essere il bisturi o la radiofrequenza).
Il risultato dell’otoplastica, cioè avere una correzione perfetta, naturale, simmetrica e definitiva, non dipende se si usa il laser, il bisturi, la radiofrequenza o uno strumentario tedesco piuttosto che francese, dipende solamente da chi effettua l’otoplastica. Così come nel tennis, l’esito di un colpo non dipende dalla racchetta, ma dal braccio (quindi dal giocatore).
Tanto è vero che tra le otoplastiche secondarie che sono giunte alla nostra osservazione (pazienti già sottoposti ad otoplastica da altri operatori e insoddisfatti per correzione incompleta, recidiva del difetto ecc) alcune sono state effettuate con l’otoplastica laser.
In questi casi occorre sottolineare che la recidiva del difetto non dipende dal laser (questo è solo uno strumento, come può essere il bisturi o la radiofrequenza), la recidiva del difetto dipende dal fatto che il chirurgo non ha vinto la resistenza cartilaginea (indipendentemente dallo strumento utilizzato)
Dietro un risultato perfetto (correzione perfetta, naturale, simmetrica e definitiva), c’è un’attenta analisi delle orecchie, la scelta di tecniche adeguate, la loro corretta esecuzione (indipendentemente se si effettua con il laser, il bisturi o la radifrequenza). Dietro tutto questo c’è un chirurgo, con la sua esperienza e passione per questo intervento, la cura dei dettagli, la pazienza a nel vincere completamente la resistenza della cartilagine.
Per questo motivo in caso di chirurgia plastica orecchie Milano la scelta va basata non sullo strumento ma sul chirurgo.
EARFOLD
Viene proposta come tecnica innovativa per la soluzione “definitiva” delle orecchie a sventola.
Consiste in una placchetta di …che inserita sotto la pelle mediante incisione praticata sulla superficie esterna (anteriore) del padiglione auricolare e ripiegata, permette di creare la piega dell’antelice e correggere asimmetrie della piega dell’antelice tra le due orecchie.
Per una migliore correzione può essere necessario inserire due placchette per orecchio, attraverso quindi due incisioni separate sulla superfice anteriore esterna di ogni orecchio.
Essendo la placchetta di metallo, se l’orecchio viene tirato in fuori (festa di compleanno…) l’oreccchio resta in fuori, ma niente paura, ripiegando la placchetta l’orecchio torna in dentro.
Occorre però non esagerare perché “dalli dalli si spiezzano…”.
A parte gli scherzi occorre avere alcune precauzioni, essendo la placchetta ricoperta da pelle sottile.
Una regola generale in chirurgia plastica è quella di posizionare gli impianti sotto tessuti di un certo spessore, in quanto a lungo andare possono causare un assottigliamento dei tessuti limitrofi, con rischio di esposizione dell’impianto.