In seguito alla ricerca on line earfold opinioni costo vengo contattato per sapere quale è il mio pensiero circa questa tecnica che viene proposta come “innovativa e mini invasiva e garantisce risultati duraturi”
IN COSA CONSISTE EARFOLD
Questa tecnica si basa sull’utilizzo di una placchetta metallica costituita da una lega di Nichel-Titanio, placcata in oro 24 carati con lo scopo di ridurne la visibilità, dato che viene inserita al di sotto della pelle sottile della parte esterna dell’orecchio.
Permette di correggere la componente di sporgenza dell’orecchio dovuta a una carenza dell’antelice (e un’eventuale asimmetria delle orecchie legata sempre a una diversa piega dell’antelice).
La placchetta viene inserita attraverso una piccola incisione effettuata sulla superficie esterna del padiglione.
Al fine di ottenere una correzione più consona con la forma fisiologica del padiglione, può essere necessario inserire più di una placchetta per ogni orecchio. In questo caso occorre effettuare più incisioni sulla superficie esterna del padiglione (un’incisione per ogni placchetta inserita)
VANTAGGI PRESENTATI
Viene pubblicizzata come tecnica innovativa e mini invasiva che presenta diversi vantaggi rispetto all’otoplastica classica:
Tempo di intervento ridotto.
Rapido ritorno al sociale
Complicazioni ridotte rispetto all’intervento tradizionale
Costo ridotto
TEMPO D’INTERVENTO RIDOTTO RISPETTO ALL’OTOPLASTICA TRADIZIONALE
Che il tempo sia ridotto rispetto all’otoplastica classica non vi è dubbio, non viene fatto praticamente nulla per eliminare la resistenza elastica della cartilagine, che quindi continuerà ad opporsi con la sua forza elastica alla costrizione data dalla placchetta (con le conseguenze del caso, vedi dopo).
RAPIDO RITORNO AL SOCIALE
Chi propone questa tecnica, sottolinea che con earfold si ha un rapido ritorno al sociale, grazie al fatto che non si deve portare la fascia per più giorni o settimane come nell’otoplastica tradizionale.
In realtà nell’otoplastica effettuata a regola d’arte, la fascia viene portata per sole 48 ore. Se si effettua l’intervento sabato mattina si torna infatti alle proprie attività lunedì.
Questo è possibile in quanto, essendo stata eliminata completamente la resistenza elastica della cartilagine, a fine intervento, a modellamento avvenuto, l’orecchio è già fissato nella posizione corretta e non ha bisogno di nulla per rimanere in posizione.
La fascia che viene applicata ha infatti il solo scopo di prevenire il gonfiore che si manifesterebbe le prima 24 ore.
Se nell’otoplastica classica si chiede al paziente di portare la fascia per più giorni o settimane, significa che la tecnica utilizzata non è adeguata. Il chirurgo chiede di portare la fascia per più giorni in quanto sa di non aver vinto completamente la resistenza elastica della cartilagine.
In questi casi spesso il chirurgo per mantenere il modellamento usa punti interni permanenti.
L’utilizzo di punti interni permanenti per mantenere il modellamento e ovviare al fatto che non è stata vinta completamente la resistenza elastica della cartilagine, va incontro inesorabilmente a recidiva, (nonostante si raccomandi l’uso prolungato della fascia) in seguito ad allentamento o distacco dei punti permanenti sotto la forza elastica continua della cartilagine o in seguito a traumi.
L’uso di punti permanenti può portare inoltre a decubito degli stessi, loro superficializzazione, esteriorizzazione, infezione, con formazione di granulomi piogenici infetti intorno al materiale permanente, con alterne fasi di infiammazione, secrezione e suppurazione. (la stessa cosa capiterebbe alla placchetta earfold essendo un materiale permanente, in caso di esposizione).
Chi quindi nel proporre earfold, dice che uno dei vantaggi è un più rapido ritorno al sociale, evidentemente quando effettua l’otoplastica classica chiede al paziente di portare la fascia per più giorni per i motivi detti e con le conseguenze connesse.
Evidentemente questi chirurghi non sono soddisfatti dei risultati che ottengono nell’otoplastica, tant’è vero che ear fold viene proposto per correggere la piega dell’antelice anche in abbinamento all’otoplastica classica, cioè in associazione all’intervento chirurgico vero e proprio!
Questo dimostra che non hanno una tecnica adeguata per correggere la piega dell’antelice, con tutte le implicazioni dette.
Il consiglio pratico quindi è questo: se proprio volete correggere le orecchie con earfold, andate dai chirurghi che propongono questo metodo, ma non andate da loro se volete un’otoplastica classica chirurgica effettuata a regola d’arte.
CON EARFOLD Complicazioni ridotte rispetto all’intervento tradizionale
Questa affermazione conferma che questo chirurgo ha complicazioni e non è soddisfatto dei risultati che ottiene con l’otoplastica classica.
Questo dipende dal fatto che evidentemente utilizza tecniche inadeguate.
Nella mia casistica vedo in effetti diversi casi di otoplastica secondaria (pazienti già sottoposti ad intervento di otoplastica da altri chirurghi. Questi pazienti sono insoddisfatti del risultato per una correzione incompleta o perché sono andati incontro a recidiva o a complicazioni)
Occorre ribadire che se l’intervento di otoplastica viene effettuato correttamente con tecnica adeguata non vi sono complicazioni.
Per capire se la tecnica di un chirurgo è adeguata conviene concentrarsi su due fattori:
utilizzo di punti interni permanenti o riassorbibili?
Quanto tempo devo portare la fascia?
Fascia per sole 48 ore
Per evitare recidive occorre vincere completamente la resistenza elastica della cartilagine, cosicchè durante l’intervento a modellamento avvenuto, l’orecchio sta nella forma e posizione corretta quasi senza punti. Viene dato comunque un punto interno riassorbibile per tutto il tempo necessario che avvenga la cicatrizzazione.
In questo modo alla fine dell’intervento l’orecchio è già fissato nella posizione corretta e non ha bisogno di nulla per restare in posizione. La fascia applicata alla fine dell’intervento ha il solo scopo di prevenire il gonfiore che si manifesterebbe nelle prime 48 ore.
Per questo motivo trascorse 48 ore, dato che l’orecchio era già fissato nella posizione corretta alla fine dell’intervento e dato che ora non gonfia più, si può togliere la fasciatura senza dover riapplicare più nulla. Si può pertanto tornare alle proprie attività. Eventuali lividi e gonfiore sono nascosti dai capelli. Si può già fare uno shampo leggero (con un po’ di attenzione) e occorre applicare solo un po’ di pomata antibiotica trasparente sui punti nascosti dietro l’orecchio.
Non si devono usare punti interni permanenti.
L’utilizzo di punti interni permanenti con lo scopo di mantenere il modellamento e ovviare al fatto che non è stata eliminata la resistenza elastica della cartilagine, va incontro inesorabilmente a recidiva parziale o totale, per allentamento o distacco dei punti sotto la forza elastica della cartilagine che non è stata eliminata o in seguito a traumi. A nulla vale la richiesta di portare la fascia per più giorni o settimane (come mi viene riferito dai casi di otoplastica secondaria che giungono alla mia osservazione).
I punti permanenti inoltre possono superficializzarsi, esteriorizzarsi, infettarsi, con formazione di granulomi piogeni infetti cronici, con fasi alterne continue di infiammazione e secrezione e suppurazione.L’infezione instauratasi si mantiene in quanto si è formata intorno a punti interni costituiti da materiale permanente (così come lo è la placchetta earfold).
In questi casi di otoplastica secondaria che giungono alla mia osservazione, devo innanzitutto sanificare i tessuti. Per fare questo devo curettare i tessuti ricoperti da tessuto piogenico cronico granulomatoso e togliere i punti permanenti attorno ai quali si è instaurata e si mantiene l’infezione. Procedo quindi nello stesso intervento dopo aver sanificato i tessuti e aver eliminato i punti permanenti infetti ad effettuare otoplastica a regola d’arte (senza l’utilizzo di punti permanenti).
In sintesi il vantaggio di minori complicazioni rispetto all’intervento tradizionale, per cui viene proposto earfold, si riferisce alle complicazioni sopra menzionate, ma queste dipendono dal fatto che il chirurgo che lo propone con questo vantaggio, ha evidentemente una tecnica di otoplastica non adeguata.
Occorre ribadire che l’intervento di otoplastica classica effettuato a regola d’arte non solo è privo di complicazioni, ma da una correzione più completa ed equilibrata di tutti i settori dell’orecchio e di eventuali asimmetrie, agendo in maniera calibrata non solo sull’antelice, ma anche sulla conca, sul lobo ed eventualmente sull’elice.
Il risultato è definitivo e il paziente si dimentica per sempre del suo problema .in qualsiasi situazione.
Non è così per earfold, che essendo un impianto permanente, messo oltretutto sotto pelle sottile può andare incontro a varie complicazioni anche a distanza di tempo e necessita quindi di attenzione da parte del paziente in determinate situazioni il quale quindi non si dimentica per sempre del suo problema (vedi dopo)
Ear fold può comportare invece UNA SERIE DI complicazioni, che non ci sono con l’intervento tradizionale:
allergia al Nichel
edema persistente
dolore persistente
ipercromie
visibilità dell’impianto
infezione a livello della placchetta
necrosi della pelle soprastante l’impianto
esposizione della placchetta
Prima di analizzarle una per una, dico qual è il motivo principale per il quale non utilizzo ear fold.
E prima di fare questo, voglio sottolineare che sono completamente soddisfatto dei risultati che ottengo con l’intervento di otoplastica, nel quale ho un’esperienza ormai di più di 25 anni.
Tratto non solo le diverse varianti di orecchie a ventola (da carenza antelice, ipertrofia conca, sporgenza lobo, monolaterale, bilaterale con o senza asimmetria orecchie), ma effettuo anche interventi per modificare la forma del padiglione o ridurne la dimensione. Correggo inoltre anomalie più rare quali assenza del rilevo dell’elice (orecchio piatto o elice piatto), anomali pieghe ecc.
Tratto inoltre casi di otoplastica secondaria (pazienti che sono già stati sottoposti ad otoplastica da parte di altri operatori e che per il fatto che è stata utilizzata una tecnica inadeguata, sono insoddisfatti del risultato o sono andati incontro a recidiva o hanno avuto complicazioni)
Il motivo principale per il quale non utilizzo earfold è che trattasi di un impianto permanente, cioè di un corpo estraneo, oltretutto inserito sotto la pelle sottile dell’orecchio, con tutte le conseguenze che vado a spiegare. (vedi dopo)
Come regola generale in chirurgia plastica vi è quella di non utilizzare impianti se non strettamente necessario e, se proprio necessario, inserirli sotto tessuti di un certo spessore per evitare complicazioni .
La bellezza degli interventi della chirurgia estetica del viso (rinoplastica, otoplastica, blefaroplastica, liftinfg) sta anche nel fatto che il risultato si ottiene attraverso il rimodellamento dei tessuti del paziente senza inserimento di materiali estranei, quindi evitando determinate complicazioni connesse all’utilizzo di impianti che si comportano come corpi estranei.
Earfold è una placchetta di metallo costituita da titanio + nichel rivestita in oro 24 carati con lo scopo di ridurne la visibilità, dato che è inserita sotto la cute sottile della superficie esterna del padiglione auricolare.
Queste le possibili complicazioni specifiche legate all’inserimento di questo impianto:
ALLERGIA AL NICHEL
L’allergia al nichel è molto comune. Si manifesta a livello della pelle con infiammazione, prurito, gonfiore, eritema, macerazione cutanea, in seguito all’utilizzo di articoli di bigiotteria quali anelli, orecchini in corrispondenza della sede di applicazione.
Queste pazienti non possono portare assolutamente articoli di bigiotteria. Il problema è che spesso hanno gli stessi disturbi anche con orecchini o anelli venduti (e pagati) come rigorosamente d’oro, questo in quanto probabilmente contengono tracce di Nichel.
A livello dei lobi delle orecchie l’infiammazione causata dall’orecchino provoca una macerazione cutanea con allungamento del buco dell’orecchino, fino a trasformarlo in fessura.
Se la paziente si ostina a portare gli orecchini nonostante il fastidio connesso ai suddetti sintomi, la fessura man mano si allunga a tal punto che alla fine il lobo si divide in due.
Earfold è una placchetta di metallo costituita da Nichel e titanio, rivestita d’oro per ridurne la visibilità, dato che è inserita sotto pelle sottile. Quindi non contiene nemmeno tracce di Nichel, è costituita proprio da Nichel e Titanio.
Se la paziente è allergica al Nichel, inevitabilmente sorgeranno grossi problemi, con sintomi molto più importanti di quelli che la paziente avrebbe indossando un semplice articolo di bigiotteria, dato che la placchetta è inserita sotto pelle, oltretutto sotto pelle sottile.
Si verificherebbe un’infiammazione cronica, con edema (gonfiore) persistente, eritema (arrossamento) persistente, prurito, macerazione cutanea, esposizione della placchetta con le complicazioni che ne deriverebbero (vedi dopo; esposizione della placchetta rischi).
Il problema è che l’allergia al nichel può subentrare a un’età successiva a quella dell’inserimento della placchetta. Questo è un rischio che riguarda soprattuttol’utilizzo di earfold nei bambini.
DOLORE PERSISTENTE
Essendo un corpo estraneo, inserito oltre tutto sotto pelle sottile, il dolore o fastidio si può avere quando si appoggia la testa sul cuscino.
Oppure il dolore può essere continuo.
In questo caso è dovuto al fatto che la placchetta si comporta come una molletta, che mantiene si la piega dell’antelice, ma al prezzo di una pressione continua sulla cartilagine, la cui forza elastica che agisce in direzione opposta (tende ad opporsi alla placchetta) non è stata minimamente modificata.
La pressione continua esercitata dalla placchetta può creare infiammazione (anch’essa responsabile di dolore), con possibile formazione alla lunga di condromi e sieromi, analogamente a quanto si vede in alcune pazienti che si martoriano continuamente le orecchie (tic su base psicologica) e che per la formazione di condromi possono arrivare fino alla deformazione del padiglione auricolare.
EDEMA (GONFIORE) PERSISTENTE
L’edema persistente può essere dovuto all’instaurarsi di una allergia al Nichel con la successiva suddetta evoluzione oppure può essere dovuto all’infiammazione conseguente alla compressione continua esercitata dalla placchetta contro la forza opposta elastica esercitata dalla cartilagine.
IPERCROMIA (PIGMENTAZIONE E MACCHIE)
La formazione di pigmentazione e macchie possono verificarsi sulla superficie esterna del padiglione auricolare, in corrispondenza dell’una o più placche inserite per ogni orecchio.
Questo è dovuto alla stimolazione dei melanociti da parte dell’infiammazione che si instaura intorno alla placca, in pazienti con fototipo cutaneo predisposto, anche senza esposizione delle orecchie al sole. (peggio ancora se si espongono al sole)
VISIBILITA’ DELL’IMPIANTO
Essendo la placchetta earfold inserita a livello della superficie esterna dell’orecchio sotto pelle sottile, può essere visibile, nonostante sia rivestita in oro a tal scopo.
Quindi possono essere visibili una o più placchette per ogni orecchio a seconda di quante ne è stato necessario inserire.
ESPOSIZIONE DELLA PLACCHETTA
INFEZIONE DELLA PLACCHETTA
NECROSI DELLA PELLE SOPRASTANTE L’IMPIANTO
Queste tre evenienze sono complicazioni che possono causarsi a vicenda e possono verificarsi per vari motivi.
Al fine di evitarle è bene che il paziente che è stato operato con earfold, presti particolare attenzione a determinate situazioni non solo i giorni immediatamente l’intervento, ma anche negli anni a venire.
Se si verificano, nella migliore delle ipotesi occorre togliere la placchetta, con vanificazione dell’intervento e della spesa sostenuta e esiti cicatriziali (si spera minimi) a livello della superficie esterna del padiglione auricolare.
Il tutto dipende dal fatto che questa placchetta metallica è inserita sotto la pelle sottile della superfice esterna dell’orecchio. (in un intervento in cui si ricorre a questo dispositivo non indispensabile. Nell’otoplastica classica infatti non si introducono materiali estranei)
Regola generale in chirurgia plastica è quella di usare materiali estranei il meno possibile, solo se non se ne può fare a meno, e se proprio indispensabile, inserirli sotto tessuti di un certo spessore.
Questo al fine di impedire che possano esporsi (con le complicanze che ne deriverebbero).
Perché occorre inserire gli impianti per quanto biocompatibili, sotto tessuti di un certo spessore, in modo che non possano esporsi al fine di evitare le complicazioni conseguenti?
Perché un impianto provoca sempre un po’ di atrofia (assottigliamento) dei tessuti circostanti.
Una protesi di silicone al mento inserita per correggere un mento sfuggente (mento carente) provoca ad esempio una lieve atrofia ossea nella zona adiacente al punto di applicazione (documentabile radiologicamente). A livello cutaneo la protesi mentoniera è ben tollerata in quanto essendo posizionata in profondità (sopra il periostio che riveste l’osso) al di sotto del muscolo mentale, é ricoperta da uno spesso strato di tessuto ben vascolarizzato costituito dalla superficie in profondità da pelle, grasso, muscolo mentale.
Se anche la protesi mentoniera provoca un assottigliamento di questo spesso strato di tessuto soprastante (costituito da pelle, grasso, muscolo mentale), questi tre tessuti formano un tutt’uno, così spesso e ben vascolarizzato, che se anche si ha un certo assottigliamento, la loro vascolarizzazione e integrità non è assolutamente messa a rischio, nemmeno in caso di traumi.
La placchetta earfold è coperta invece solo dalla pelle già sottile dell’orecchio, siamo nell’ordine del millimetro, con conseguente rete vascolare sottile.
Già il punto di partenza è a rischio in quanto l’assottigliamento progressivo della pelle e della rete vascolare (già sottili), possono compromettere l’integrità del sottile tessuto di rivestimento con esposizione della placchetta (con le conseguenze che vediamo dopo).
L’assottigliamento della pelle che riveste la placchetta metallica può essere causato dalla placchetta stessa (che per quanto sottile e biocompatibile si comporta come un impianto) oppure può essere accelerato da altri fattori che possono intervenire.
Un’allergia al nichel sopraggiunta a una certa età (non presente ad es. nella piccola paziente) attraverso l’infiammazione e la macerazione cutanea continua, provoca la lesione del sottile strato di pelle con esposizione della placchetta.
E’ raccomandabile evitare pressioni prolungate e ripetute a livello della superficie esterna del padiglione auricolare, che potrebbero gradualmente compromettere la sottile rete vascolare e il sottile strato di pelle, con conseguente esposizione della placchetta.(casco, decubito di fianco su materasso rigido ecc)
E’ raccomandabile evitare esposizioni solari prolungate a livello della faccia esterna del padiglione auricolare, che provocando riscaldamento della placchetta (dato il sottile strato cutaneo che la riveste) attraverso fenomeni di infiammazione ripetute possono favorire l’assottigliamento della pelle fino all’esposizione della placchetta.
Evitare o fare particolare attenzione nello svolgimento di sport in cui vi è rischio di contatto (calcio ecc) con lesione del sottile strato cutaneo che riveste la placchetta con conseguente sua esposizione.
(motivo per cui è assolutamente controindicato nei bambini, oltre agli altri motivi sopra detti).
Per tutti questi motivi non si può affermare che earfold risolve per sempre il problema delle orecchie a ventola, e che il paziente dimentica per sempre il suo problema.
Da quanto detto si vede infatti che, se il paziente prima in determinate situazione stava attento a non mostrare le orecchie, adesso deve stare attento a non esporle a determinate situazioni.
Quindi non si libera completamente e si dimentica del suo problema come con l’otoplastica effettuata a regola d’arte.
Se per i motivi sopra detti si ha sofferenza del sottile strato di pelle, con necrosi anche solo circoscritta del sottile strato cutaneo e perdita anche limitata della copertura della placchetta, si ha l’esposizione della placchetta.
Se si verifica questa evenienza si dovrà procedere a togliere la placchetta in quanto la sottile pelle circostante non è distendibile e quindi non è utilizzabile per coprire la placchetta. La perdita di sostanza non può guarire nemmeno per seconda intenzione in quanto non può avvenire la riepitelizzazione sulla placchetta.
Se anche un sottilissimo strato cutaneo riuscisse a chiudere una piccola zona di sofferenza cutanea, sarebbe uno strato molto fragile e instabile che non garantirebbee la copertura della placchetta..
Se ci si ostina a mantenere la placchetta esposta si instaurerà un ‘infezione che, per guarire, oltre alla terapia antibiotica, richiederà la rimozione del materiale permanente, responsabile del mantenimento dell’infezione.
Lo stesso può accadere con semplice ferita (trauma) del sottile strato cutaneo, con infezione che si instaura a livello della placchetta. In questo caso anche se non si verifica una perdita immediata di sostanza cutanea, questa potrebbe venire successivamente in conseguenza dell’infezione.
EARFOLD COSTI
Per quanto riguarda la tematica earfold opinioni costo, per quanto riguarda il prezzo totale da pagare occorre fare alcune considerazioni.
Vi sono come minimo due costi.
Il primo è il costo dell’intervento.
Il secondo è costo delle placchette earfold.
Il costo della placchetta earfold si potrebbe dire scherzando che è un po’ esagerato, considerando che non è tutta d’oro ma è una placchetta di metallo solamente rivestita d’oro appena quanto basta per ridurne la visibilità (oltretutto con Nichel)
Considerando che come minimo ci vuole una placchetta per orecchio e che può essere opportuno inserire più placchette per orecchio per dare una forma più consona al padiglione auricolare con lievitazione del prezzo, già questo comincia a far storcere il naso rispetto all’otoplastica classica in cui non c’è bisogno di inserire questo materiale estraneo (con costo aggiuntivo)
Ma la preferenza per l’otoplastica classica non va fatta per l’assenza di questo costo aggiuntivo (non indifferente) legato al numero di placchette inserite, ma soprattutto ai problemi che possono insorgere a distanza in conseguenza dell’inserimento delle placchette
Potrebbe come detto dover essere necessario rimuovere le placchette, con vanificazione dell’intervento e della spesa sostenuta per l’intervento e per le placchette (sperando in esiti cicatriziali minimi).
Non potendo più utilizzare earfold, a questo punto il paziente avrebbe il costo di una otoplastica classica per risolvere definitivamente il problema.
Penso di averti chiarito qual è il mio pensiero circa la tematica earfold opinioni costo
Assolutamente lo sconsiglio.
Anche perché bisogna considerare che molti ragazzi hanno dovuto mettere da parte i soldi per correggere le orecchie a sventola, in quanto i genitori spesso sono contrari all’intervento.
Occorre non deluderli e fare una correzione completa, equilibrata, definitiva, in modo che si liberino e si dimentichino per sempre del loro complesso.
Per sapere quali sono i costi dei diversi tipi di interventi di otoplastica che effettuo e vedere le foto prima e dopo, visita il mio sito specifico sull’otoplastica e chirurgia estetica orecchie www.otoplasticaorecchieasventola.it
In determinati casi le orecchie
hanno la forma proprio di una ventola, da cui il nome, anche se vengono comunemente chiamate orecchie a sventola.
In casi come questo le orecchie sono impiantate perpendicolarmente alla testa, con alterazione completa dell’angolo auricolocervicale.
ANALISI ORECCHIE
Le orecchie hanno la forma di una ventola.
Hanno un impianto perpendicolare alla testa con alterazione completa dell’angolo auricolocervicale.
Coesiste carenza della piega dell’antelice, ipertrofia della conca e sporgenza del lobo.
DESIDERI DELLA PAZIENTE
Il desiderio del paziente era di correggere la forma a ventola delle orecchie e la sporgenza.
VISITA PREOPERATORIA
Durante la visita preoperatoria si è fatta un’analisi approfondita della forma delle orecchie e delle cause.
Con l’aiuto dello specchio si è individuato il risultato auspicato dal paziente e di conseguenza i settori su cui intervenire a tal fine e le tecniche da effettuare.
Per ottenere il risultato da lui desiderato è stato spiegato che si doveva intervenire su tutti i tre settori dell’orecchio: sull’antelice, sulla conca e sul lobo.
Effettuo i diversi tipi di interventi di chirurgia estetica delle orecchie. Non solo gli interventi per correggere le varie tipologie di orecchie a sventola (che sono gli interventi più frequenti), ma anche quelli per correggere i difetti più rari (anomala plicatura dell’elice, assenza elice, ricostruzione lobo, riduzione dimensioni lobo.).
Quindi più che di otoplastica costo ti parlerò di otoplastica costi. per i diversi tipi di interventi alle orecchie.
In generale, il costo di un’otoplastica, dipende dal tipo di intervento, dipende cioè dai difetti da correggere, dal grado del difetto, dalle caratteristiche della cartilagine e ovviamente se si deve intervenire su un solo lato o tutte due.